IL CIGNO

23 settembre 2012

PIANO CAVE DELLA PROVINCIA DI LECCO

Considerazioni di Pierfranco Mastalli Presidente di Legambiente Lecco

 
Per il Piano Cave della Provincia di Lecco siamo ormai allo psicodramma.

Il procedimento relativo alla redazione del nuovo Piano Provinciale per le attività estrattive di cava è stato avviato dalla Giunta in data 08/03/2011, in vigenza di quello approvato con DCR del 26/6/2001 per i materiali calcari-dolomie per calce e cemento, mentre solo quello per materiali, pietrischi, sabbia e ghiaia era scaduto.

Un regalo per i produttori di calce e cemento, in particolare per la Holcim che ha potuto quindi rinnovare la richiesta, già respinta nel 2001 dalla Provincia di Lecco e dal Consiglio Regionale, per cavare sul Cornizzolo, sopra il complesso di San Pietro al Monte.

La Provincia ha affidato ad una associazione di tecnici, taluni in passato già a “libro paga” dei cavatori, l’incarico di elaborare il Piano, che già dalla prima Conferenza VAS in data 22 settembre 2011 mostrava lacune, dimenticanze,contraddizioni, percorsi preferenziali per la Holcim tali da suscitare forti opposizioni, in particolare da parte nostra, del Coordinamento Cornizzolo comprendente oltre 60 associazioni di varia natura compresa la nostra, dei Comuni della Cintura del Cornizzolo e di quelli investiti da proposte generalizzate e non motivate per nuove cave di ghiaia e sabbia.

Mentre per il Cornizzolo la nostra posizione è netta, irriducibile, senza se e ma, sugli altri interventi valutiamo nel merito caso per caso, con prese di posizione già motivatamente contrarie per le cave di sabbia a Colico, Merate e Annone, mentre per quelle in comune di Lecco sosteniamo che devono concludersi i piani in essere, con le dovute garanzie per un serio recupero ambientale, che non può limitarsi all’occultamento delle ferite solamente se si guardano dal basso..

In questo periodo sono nate una serie di iniziative per la difesa del Cornizzolo e le osservazioni al Piano Cave si accumulano sui tavoli della Provincia di Lecco.

Si e dovuto aspettare il 31/7/2012 per la seconda Conferenza VAS che però non ha cambiato il giudizio negativo sugli approfondimenti, si fa per dire, elaborati dal gruppo tecnico provinciale.

Nel frattempo il quadro si è fatto più confuso e incerto anche perché la maggioranza in Provincia di Lecco ha cominciato a manifestare posizioni divergenti fra la componente leghista (l’assessore alla Cultura Marco Benedetti sostiene la candidatura Unesco per il complesso San Pietro al Monte, ovviamente inconciliabile con l’ipotesi di una apertura di cava e finanzia l’Ecomuseo del distretto dei monti e dei laghi briantei) e quella PdL con l’assessore all’Ambiente Carlo Signorelli che segue l’elaborazione del Piano Cave.

Il quadro è diventato più complesso tenendo conto che in Regione Lombardia è in corso il dibattito per il PDL 158 (nuove norme per la disciplina della coltivazione di sostanze minerali di cava) con riferimento anche ai PDL 58, 83 e 102 di iniziativa, rispettivamente, dei gruppi consiliari Lega Nord - PD - IdV.

Mentre l’assessore Marco Benedetti ha già stampato ma non affisso un manifesto contro l’apertura di nuove cave in provincia di Lecco, ultimamente anche il segretario regionale della Lega Salvini si è pronunciato in tal senso anche con la motivazione che è in corso in Regione la definizione di nuove regole per l’escavazione.

Sembra un tentativo di rinviare le decisioni per il Cornizzolo a Milano, tenendo nello stesso tempo sulla corda gli alleati di giunta lecchese e cavalcando l’opposizione locale.

Se il riferimento al tavolo regionale può essere condivisibile riferito al quadro generale, per la richiesta Holcim, spudoratamente sostenuta in varie iniziative a livello locale e senza alcun riguardo per le Istituzioni, di cavare sopra San Pietro al Monte, con tutti i vincoli, le controindicazioni e i pericoli presenti, è necessaria a nostro giudizio una immediata presa di posizione negativa da parte della Giunta lecchese perché rimandare la decisione vuol dire indebolire la forte e articolata opposizione locale e calpestare le specifiche peculiarità del Territorio.

La Terza Conferenza VAS, da tenersi presumibilmente entro fine anno, sarebbe l’occasione per accantonare definitivamente l’escavazione sul Cornizzolo (e ce ne sarebbero di valide motivazioni), mettendo realisticamente le parti sociali e le Istituzioni di fronte alle necessità di affrontare i problemi dell’occupazione del settore, che non deve diventare motivo di ricatti nell’azione di salvaguardia e valorizzazione del complesso monastico di San Pietro al Monte e di tutte le valenze del monte Cornizzolo.

Per maggiore informazione alleghiamo le due ultime osservazioni che abbiamo presentato in Provincia di Lecco per il piano cave.

 

 

Osservazioni al Piano cave in corso presentate in data 28 agosto 2012

a) è stata fatta una mappatura fotografica al momento dell'apertura del Piano cave di tutte le aree interessate ed è disponibile insieme alla quantificazione dei quantitativi cavati con relativi introiti?
b) per esempio, perché i tecnici addetti allo studio del Piano non tracciano i limiti degli ambiti estrattivi e della risorsa 7.1 sulle foto?
c) Perché fra la I e la II conferenza VAS sono mutati i limiti sopracitati?
d) perché ancora non è stato presentato il Rapporto Ambientale?
e) perché si continua ad insistere sulla risorsa 7.1 in Comune di Civate?
f) non esistono altre aree in provincia di Lecco dove è presente il calcare simile a quello del Cornizzolo?
g) i tecnici incaricati per il Piano conoscono la delibera del Consiglio Regionale che sostiene la candidatura di S. Pietro al Monte e San Benedetto al fine del loro inserimento nel patrimonio Unesco?
h) si ritiene conciliabile una ipotesi di escavazione sopra S.Pietro con il percorso iniziato per la citata candidatura?
i) la Provincia di Lecco ha competenze per quanto riguarda i lavori in corso nella valle dell’Oro?

 

Risposta da parte della Provincia di Lecco


In riscontro alle osservazioni e ai quesiti formulati con nota protocollata il 28.08.2012 al prot. n. 38572, si espone quanto segue:

i limiti dei giacimenti individuati sono stati tracciati su base topografica, come prevedono i criteri di redazione dei Piani delle Cave approvati dalla Regione Lombardia che non prevedono il tracciamento di tali limiti su delle fotografie, anche se si sta valutando, soprattutto attraverso i vincoli presenti su ciascun comparto, il possibile impatto paesaggistico ed ambientale derivante dall’apertura di una attività estrattiva. A proposito del giacimento del Cornizzolo, i professionisti incaricati alla redazione del Piano sono a conoscenza delle deliberazioni del Consiglio Regionale che sostengono la candidatura di San Pietro al Monte e San Benedetto quali patrimonio UNESCO, e di questo si terrà conto sia nella predisposizione del Rapporto Ambientale, che sarà presentato nel corso dell’ultima conferenza di VAS, sia nella fase di predisposizione della Proposta di Piano. I limiti di tale giacimento sono mutati rispetto alla prima conferenza di VAS perché, analizzando con maggior dettaglio l’area e l’inventario delle cave cessate, predisposto dalla Provincia nel 2003, che comprende la ex cava Borima, è risultato che la risorsa di calcare a monte di tale cava non è stata sfruttata completamente, ma che la volumetria residua lambisce il perimetro del giacimento individuato nella precedente documentazione tecnica presentata nel corso della prima conferenza di VAS: da qui la scelta di unire i due limiti che altrimenti sarebbero risultati perfettamente adiacenti.

Infine, preme sottolineare che il giacimento del Cornizzolo esiste, e come tale non può non essere compreso in una cartografia dei giacimenti. Tale individuazione non può essere definita un’”insistenza” perché si tratta della rappresentazione oggettiva di una risorsa presente nel nostro territorio e come tale deve essere cartografata.

Per quanto riguarda i lavori in corso nella Valle dell’Oro, si comunica che si tratta di un progetto predisposto dal comune di Civate.

Il Dirigente del Settore Ambiente ed Ecologia Dr. Luciano Tovazzi

 
 
 

Egr. Dr.Luciano Tovazzi - Autorità procedente.
Egr. Arch.Ernesto Crimella - Autorità competente.
Provincia di Lecco – Lecco

e per conoscenza a:
Gent. Dott. Arch. Chiara Rostagno
Sovrintendente per i beni architettonici e paesaggistici
20122 MILANO- Piazza Duomo 14


Osservazioni al Piano cave presentate in data 13 settembre 2012.
Dall'esame della relazione presentata alla II conferenza VAS non ci risulta siano state evidenziate ed esaminate le eventuali criticità derivabili dalla conduzione di attività di escavazione in prossimità di compendi monumentali. Consideriamo imprescindibile e indifferibile approfondire l'effetto delle vibrazioni prolungate nel tempo e nello spazio in particolare sul monumento San Pietro al Monte, che racchiude tesori irripetibili ed unici quali gli stucchi in generale e il ciborio in particolare, che ha già subito in passato delle lesioni e che è stato oggetto di recenti e costosi interventi di messa in sicurezza.

Noi riteniamo incompatibile una attività estrattiva sul versante del Cornizzolo proprio per gli effetti derivanti dalle vibrazioni sugli stucchi e sul ciborio e quindi chiediamo con forza e a ragion veduta lo stralcio della scheda Cornizzolo.

Chiediamo comunque che nel Rapporto Ambientale l'argomento venga affrontato, perché già il fatto che non sia stato ancora preso in considerazione da tecnici non di parte, ci conferma nella nostra convinzione che sia in atto una forzatura nel continuare a sostenere l'escavazione sul Cornizzolo.

Ovviamente altri aspetti, oltre a quelli prioritari della conservazione fisica del Bene, devono essere affrontati, al fine di evidenziare tutte le criticità rispetto alla condizioni ambientali, del decoro e della prospettiva da qualunque punto di vista si ponga l'osservatore.

La recente movimentazione di terra in valle dell'Oro sotto San Pietro, oltre agli aspetti di possibili presenze di inquinanti per i quali dovranno intervenire gli Enti preposti, mostra praticamente gli effetti paesaggisticamente negativi producibili in quel versante sopra San Pietro in caso di interventi di escavazione.


 

La visita ai nostri importanti monumenti da parte dei giovani del campo per la legalità promosso da Legambiente e Libera è stata l'occasione per verificare come anche per un visitatore giunto da lontano risulti incomprensibile solo l'idea di pensare di scavare sulle pendici del Cornizzolo sopra San Pietro al Monte e San Benedetto.